Viviamo nell’era del cambiamento climatico. Espressioni come “effetto serra”, “scioglimento dei ghiacciai” ed “emissioni di CO2” sono ormai parte del parlare quotidiano ma, soprattutto, ci vengono costantemente propinate da quotidiani e telegiornali.

La situazione effettivamente non è affatto rosea e, in seguito al sempre più crescente aumento della popolazione sul pianeta, che ha recentemente toccato gli 8 miliardi, rischia di peggiorare sempre di più. Eppure, in uno scenario tanto drammatico, si accende una luce di speranza, che consiste nel modificare radicalmente il nostro stile di vita, a partire dalle case in cui viviamo.

Scegliere di abitare in case a basso impatto ambientale, infatti, può fare davvero la differenza o, quantomeno, fornire un valido aiuto nella crociata contro il cambiamento climatico. Per poter sposare questa soluzione, tuttavia, devi prima conoscere alcuni dati importanti relativi alla tragica situazione in cui versiamo, così da renderti conto in prima persona di quanto sia urgente approntare dei cambiamenti.

A che punto siamo con il cambiamento climatico? I dati di TEDx

Conosci TEDx? Si tratta di un’organizzazione senza fini di lucro nata nel 1984. La sua missione è quella di diffondere idee potenti e in grado di smuovere le coscienze, attraverso discorsi brevi e concisi tenuti da vari esperti. Nel 2020, in piena pandemia, TEDx ha quindi tenuto a Coriano (RN) una serie di importanti conferenze dedicate al cambiamento climatico di cui CaseInPaglia.it è stato Sponsor Ufficiale, e quella oggetto del mio articolo (e di cui riporto i drammatici dati) aveva come protagonista l’energico Sergio Ferraris, un giornalista esperto di tematiche ambientali.

Secondo di dati raccolti da Ferraris, infatti, il cambiamento climatico è di origine umana: una conclusione sulla quale concorda ben il 98,8473% dei climatologi mondiali. All’origine di questo dato, ve ne sono altri che illustrano la situazione in tutta la sua drammaticità, mettendo a confronto i dati raccolti nel 1971 con quelli del 2018.

Nel 1971, infatti:

  • l’energia prodotta dalle fonti fossili ammontava all’86,1%;
  • nell’atmosfera venivano emesse 14 miliardi di tonnellate di CO2.

Nel 2018, invece:

  • l’energia prodotta dalle fonti fossili ammontava all’80,8%;
  • nell’atmosfera venivano emesse 34 miliardi di tonnellate di CO2;

Stesso discorso anche per le ondate di calore, misurate in base al numero delle notti nelle quali la temperatura ha superato i 25°: se nel 2018 ne sono state registrate 26 in totale, nel 2030 si stima che diventeranno 34. Un dato drammatico che, del resto, va di pari passo con l’aumento esponenziale della popolazione mondiale: attualmente siamo 8 miliardi, ma nel 2050 saliremo a 10 miliardi.

“Stiamo perdendo la battaglia sul clima”. Una frase lapidaria, pronunciata da Ferraris durante la conferenza per sottolineare una volta per tutte quanto sia tragica la situazione. Eppure, sarebbe sufficiente ridurre drasticamente le emissioni di CO2 nell’atmosfera per scongiurare il disastro. La domanda è: come si fa?

Case ad impatto zero: una soluzione contro il cambiamento climatico

Nel 2020, proprio in occasione delle già citate conferenze di TEDx Coriano, noi di CaseInPaglia siamo stati sponsor dell’evento perché ci sembrava doveroso e coerente rispetto ai principi etici ed ambientali che fanno parte della nostra attività.

Tra le varie soluzioni a basso impatto ambientale che si possono adottare nella vita di tutti giorni, Sergio Ferraris ne ha citata una alla portata di tutti: acquistare auto usate al posto di quelle nuove.

Il motivo di tale suggerimento è da ricercare nella differenza di emissioni di CO2 che si riscontra tra una macchina nuova e una vecchia o, per meglio dire, che si utilizza per una quindicina d’anni. Anche qui, i dati sono decisamente impattanti:

  • per ogni automobile prodotta ex novo vengono immesse nell’atmosfera 5000 tonnellate di CO2;
  • cambiare la macchina ogni 7 anni (come vorrebbero che facessi le case automobilistiche!) significa essere responsabile dell’immissione di 720 tonnellate all’anno;
  • cambiando la macchina ogni 15 anni, invece, le tonnellate di CO2 annuali scendono a 330.

Ma quante sono 5000 tonnellate di CO2? Considera che per produrre così tanta CO2 la tua macchina dovrebbe percorrere più di 28 milioni di Km, cioè 37 volte andata e ritorno tra la Terra e la Luna!

Personalmente, ho trovato questo esempio particolarmente calzante con il mio settore: quello della costruzione delle case. Questo perché l’edificazione di una nuova casa, realizzata con materiali tradizionali, è responsabile dell’emissione di ingenti quantità di CO2 nell’atmosfera, proprio come una macchina appena fabbricata.

Questo significa che innanzitutto è meglio ristrutturare e recuperare un edificio anziché costruirne uno nuovo. Ma se hai a disposizione un vecchio rudere impossibile da recuperare? Oppure l’unica soluzione che hai trovato è costruire su un terreno edificabile?

Che tu ci creda o no, è possibile abitare in case nuove e bellissime senza “essere responsabili” dell’inquinamento atmosferico e del surriscaldamento del pianeta: il segreto è infatti quello di scegliere abitazioni realizzate con veri materiali naturali.

Case in paglia a basso impatto ambientale: qual è il loro segreto?

case bioedilizia ecologiche

La domanda “come costruire una casa ecosostenibile” rimanda a una sola risposta: usare materiali sostenibili, ossia frutto di un processo che prevede ridotte estrazioni di materie prime e meno importazioni.

Le nostre case in paglia rispecchiano in pieno questo importante parametro, in quanto sono abitazioni “carbon negative”: i materiali vegetali con cui sono costruite, infatti, durante la loro crescita assorbono CO2, andando così a compensare quella prodotta durante la lavorazione e il successivo trasporto.

Il materiale principale che usiamo per costruirle, e al quale si deve il loro nome, è ovviamente la paglia, con la quale realizziamo i mattoni veri e propri della casa, intonacate con calce naturale e terra cruda. Ma la paglia non è certamente l’unica materia prima che usiamo. Nelle nostre case in paglia puoi infatti trovare:

  • legno;
  • terra cruda;
  • calce naturale;
  • canapa;
  • sughero;
  • bambù;
  • vetro riciclato

Come puoi vedere tu stesso, sono tutti materiali 100% naturali ed ecologici che, usati nell’ambito della costruzione di una nuova casa, possono contribuire a non aumentare le emissioni di CO2 nell’atmosfera e, di conseguenza, ad arginare la piaga del cambiamento climatico.

In particolar modo i materiali vegetali come paglia, canapa e sughero derivano per definizione da piante e questo significa principalmente due cose molto importanti:

  • derivano dalla lavorazione di altri prodotti e quindi rientra perfettamente nell’economia circolare
  • durante la crescita delle piante (“produzione della materia prima”) per via della fotosintesi clorofilliana la CO2 viene assorbita anziché immessa in atmosfera al contrario di un qualsiasi altro materiale sintetico o di lavorazione pesante (EPS, XPS, lana di roccia, gas beton, ecc.)

Questo è ancora più vero per la paglia rispetto a tutti gli altri materiali vegetali tipo la canapa perché nei sistemi di costruzione che prevediamo ha una filiera cortissima: dal coltivatore a Km zero alla sede di assemblaggio delle pareti, senza trasformazioni industriali e trattamenti chimici.

 case-paglia

Il problema è che discorsi di questo tipo risultano estranei alla maggioranza delle persone che, se non fanno nulla per tentare di risolvere questo gravissimo problema, è anche perché non sono sufficientemente informate. E, la persona che può aiutarle a informarsi… sei tu!

Sì, hai capito bene! Il passaparola è l’arma più potente che abbiamo: le cause più importanti della storia sono state diffuse e vinte attraverso questo semplice, ma potentissimo mezzo, che è tranquillamente alla portata di tutti.

Come dice Sergio Ferraris, per vincere sul serio la sfida climatica abbiamo bisogno di giornalisti ambientali che informano i lettori e lettori che diffondono e applicano le informazioni dei giornalisti ambientali.

Allo stesso modo nel nostro settore, quello edilizio che è responsabile del 42% del consumo di energia, abbiamo bisogno di bio architetti che propongono e progettano edifici in Vera Bioedilizia con materiali naturali ai loro committenti e committenti che si informano, diffondono questo modo di costruire e che pretendano che i loro progettisti utilizzino tecniche sostenibili.

Quindi puoi iniziare tu stesso diffondendo i dati contenuti in questo articolo e, se vuoi, informandoti tu per primo in merito a come funzionano le nostre case in paglia a basso impatto ambientale.

Un concetto che spiego molto bene in una mia intervista a cui puoi accedere gratuitamente cliccando qui o, se preferisci, all’interno di consulenze personalizzate.