In Italia, l’interesse per le case in bioedilizia sta crescendo sempre di più e con esso anche la confusione!
È normale pensare che le case in bioedilizia siano ecologiche e anche sane, senza particolari distinzioni tra loro. In realtà, però, le cose non stanno esattamente così.
Uno dei classici errori che le persone interessate a case in bioedilizia spesso commettono è confondere le cosiddette case in legno (che poi di legno hanno solo la struttura… Ma lo vedremo più sotto) con le case in paglia, o di paragonarle mettendole sullo stesso piano in termini di impatto ambientale e di benefici offerti a chi le vive ogni giorno.
Oppure, ancor più grave, è la convinzione che una casa in legno sia per forza sinonimo di un ambiente salubre e dall’altissimo comfort abitativo, quando in realtà è tutt’altro!
Case in legno vs case in paglia: come cambiano i materiali

La prima grande differenza tra una casa in paglia e una casa il legno sta nella veridicità del nome. Già, purtroppo l’origine dei fraintendimenti sta proprio qui: le case in legno in bioedilizia in genere, in realtà, in legno hanno soltanto la struttura portante, alla quale vengono poi associati altri materiali, alcuni dei quali di naturale hanno ben poco.
È vero, la struttura principale è il legno, ma in termini di quantità non è il materiale predominante e accanto a esso se ne possono trovare molti altri che contribuiscono a creare inquinamento indoor, rilasciando composti volatili che hanno effetti negativi sull’uomo, oppure che non riescono a offrire un buon confort abitativo con adeguata umidità e temperatura costanti all’interno dell’abitazione.
Le case in paglia invece vengono così chiamate proprio perché il materiale predominante è la paglia di grano, di riso o di orzo e anche qui il legno è presente per creare la struttura portante.
Gli altri materiali che scegliamo di utilizzare, poi, sono rigorosamente naturali, come la calce e la terra cruda per creare gli intonaci interni ed esterni dell’abitazione.
Le differenze tuttavia, possono essere rintracciate anche nell’effettiva salubrità degli ambienti finiti, una condizione che l’utilizzo di materiali sintetici non può certo garantire.
Materiali naturali: sì o no?
Nella maggior parte dei casi, le case prefabbricate in legno sono costruite con stratificazioni di materiali come l’OSB (ovvero pannelli di lamelle di legno recuperate da scarti di lavorazione e assemblate con dei collanti), lana di roccia o addirittura polistirolo (EPS) come isolanti a cappotto, cartongesso o, ancora, membrane sintetiche che impediscono la traspirazione delle pareti.
Questi sono soltanto alcuni dei materiali più utilizzati per la costruzione delle case prefabbricate in legno.

Si tratta di composti artificiali, realizzati a partire da materie prime in parte chimiche, che rilasciano costantemente composti volatili come la formaldeide o altre sostanze simili, potenzialmente nocive per la salute di chi quella casa la abiterà. In oltre hanno processi di produzione impattanti sull’ambiente in termini di consumi di energia, consumi di materie prime non rigenerabili ed ammissione di CO2 in atmosfera.
Per le case in paglia, invece, la situazione è totalmente diversa: i materiali utilizzati per la costruzione sono totalmente naturali e rigenerabili, non sono quindi origine di alcun tipo di emissione e, grazie alla loro innata traspirabilità, contribuiscono alla rigenerazione dell’ambiente domestico, a mantenerlo costantemente con temperatura e umidità ideali per l’uomo e libero dall’inquinamento indoor e, di conseguenza, tutelare la salute di chi lo abita e vive.
Che differenza c’è tra materiali naturali e no?
Non è importante considerare soltanto l’origine dei materiali utilizzati per la costruzione, ma è anche, anzi soprattutto, la loro influenza sull’atmosfera interna agli ambienti domestici e la loro tendenza a sviluppare inquinamento indoor.
I materiali utilizzati per l’edificazione delle case prefabbricate in legno sono agglomerati artificiali contenenti sostanze chimiche che rilasciano in aria quelli che sono conosciuti come Composti Organici Volatili (VOC), ad esempio idrocarburi, i clorofluorocarburi (CFC) o gli idroclorofluorocarburi (HCFC).
Queste sostanze sono le principali responsabili dell’inquinamento indoor, un fattore pericolosissimo per la salute di chi vive giorno dopo giorno nella casa e che può contribuire al sopraggiungere della cosiddetta sindrome dell’edificio malato (Sick Building Syndrome), la quale si manifesta con sintomi quali irritazione di occhi, naso, gola, pelle, disturbi nella percezione di odori e sapori e con lo sviluppo di malattie infettive.

Molte persone pensano che in una casa in legno in “bioedilizia” non possano verificarsi situazioni di questo tipo, invece purtroppo abbiamo visto che non è così.
Invece, nelle case in paglia, grazie all’utilizzo di materiali totalmente naturali, tutto questo non può verificarsi.
Isolamento e traspirabilità
Una delle caratteristiche fondamentali e imprescindibili di una casa accogliente è l’efficace isolamento termico, che oltre ad abbattere i costi per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo, dona all’ambiente un elevato comfort abitativo.
Ma l’isolamento termico di una casa in legno in bioedilizia è totalmente diverso da quello che si ottiene in una casa in paglia di riso o di grano.
La casa è un ambiente in cui si svolge un gran numero di azioni quotidiane quali cucinare, lavarsi o fare le pulizie: tutte attività che generano umidità. Se un tempo il ricircolo dell’aria avveniva attraverso gli “spiferi” delle vecchie finestre, oggi, gli infissi non lasciano passare più un filo d’aria per via delle loro elevate prestazioni di tenuta all’aria e aprire le finestre di frequente vanificherebbe il potere isolante dei serramenti, con conseguente dispersione di calore o di aria fresca verso l’esterno, calore che poi in una casa in legno si recupererebbe con molta difficoltà a differenza di una casa in paglia con intonaci in terra cruda.

Le pareti esterne della casa dovrebbero essere quanto più possibile isolanti ed al tempo stesso traspiranti, in modo da evitare la formazione di condensa e di muffe, fattori altamente dannosi per la salute degli abitanti.
La particolare composizione a strati delle pareti di una casa prefabbricata in legno e il tipo di materiali utilizzati per la loro realizzazione, le rende completamente ermetiche e ne azzera la traspirabilità, impedendo di fatto la naturale fuoriuscita di umidità.
Per ovviare a questo problema, nelle case in legno diventa quindi praticamente inevitabile installare un sistema di ventilazione meccanica controllata (VMC) che garantisca un costante ricambio dell’aria e la sua deumidificazione, cosa in assoluto non necessaria in una casa in paglia.

Infatti, le pareti di una casa in paglia sono composte da uno strato principale di paglia, spesso 44 cm, ricoperto all’esterno da circa 4 cm di calce naturale e, all’interno, da un intonaco di terra cruda: tutti materiali altamente traspiranti. L’intonaco in terra cruda ha la capacità di assorbire l’umidità in eccesso per poi reimmetterla in ambiente soltanto quando questo diventa troppo secco. Si mette così in moto una naturale regolazione dell’umidità, il cui livello si assesta costantemente al 50%, ovvero il valore di umidità ideale per la salubrità degli ambienti.
Ancora incerto tra una casa in edilizia convenzionale, una casa in legno ed una vera casa ecologica in paglia? Sciogli tutti i dubbi che ancora ti separano dal prendere la tua decisione rispetto alla casa che vuoi.

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Ti basteranno i 50 minuti di questo video per sapere tutte le verità più importanti sulle case in paglia e per scoprire alcune scomode realtà sull’edilizia tradizionale, che ti aiuteranno a evitare errori e ad avvicinarti a una casa che si prenda davvero cura, ogni giorno, di te e della tua famiglia.
About The Author: Michele Ricci
- BioArchitetto specializzato nelle costruzioni in legno e balle di paglia.
- Fondatore di CaseInPaglia.it
- Fondatore di Archética, studio di progettazione sostenibile.
- Vincitore del Premio BAM "Bio Arquitectura Mediteranea" a Barcellona.
- Medaglia di bronzo alle "Olimpiadi della Sostenibilità in edilizia"
- Curatore della rubrica "Architettura & Casa" della testata giornalistica CorriereDelConero.it
- Light-Designer
Vegan e surfista,
guardo e affronto le sfide del XXI secolo con una prospettiva rivolta alla progettazione sostenibile ed uno stile di vita etico
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