acqua

Sai cos’è l’economia circolare? Si tratta di un’espressione molto usata nell’ambito della sostenibilità ambientale in Italia, in quanto sempre più persone si dimostrano sensibili al problema, scegliendo di abbracciare un consumo economico basato basato sulle quattro R:

  • riduci;
  • riusa;
  • ripara;
  • ricicla.

Quello che appare come uno scioglilingua è in realtà un concetto fondamentale per risolvere i principali problemi ambientali e in quest’articolo ti spiegherò perché, dimostrandoti che alla base di tutto vi è il rispetto della risorsa più importante che abbiamo, ossia l’acqua.

Sostenibilità ambientale ed economia circolare: qual è il connubio?

Come ti ho accennato poc’anzi, l’economia circolare rappresenta letteralmente un nuovo modo di consumare le risorse, basato sul ridurle anziché sullo sprecarle. Se ci pensi bene, fino a non molto tempo fa consideravi naturale agire in questo modo: acquistavi un nuovo prodotto, lo usavi per un determinato periodo e infine lo buttavi. Fine. Molto probabilmente, in alcuni ambiti della tua esistenza, agisci ancora in questo modo.

Quello a cui non pensi mentre lo fai è il numero di risorse naturali impiegate per fabbricare quel determinato prodotto che stai usando che, anziché essere buttato, se riciclato correttamente potrebbe trovare un nuovo impiego, in un processo circolare il cui obiettivo è quello di minimizzare il più possibile il quantitativo dei rifiuti.

Molti dei problemi ambientali in Italia, del resto, sono provocati da un modo errato di gestire i consumi.

Stando a una recente indagine dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), è emerso che nel 2018 la produzione di rifiuti urbani è aumentata, arrivando a sfiorare la media dei 500 Kg pro capite: un risultato che fa letteralmente rabbrividire!

A compensare questo dato allarmante, tuttavia, interviene quello relativo alla raccolta differenziata che, nel giro degli ultimi dieci anni, è passata da 9,9 a 17,5 milioni di tonnellate. Detto con parole più semplici, se nel 2015 a fare la raccolta differenziata era solo il 68% delle persone, nel 2020 la cifra è salita all’83%. Un miglioramento non da poco!

E pensare che, per ridurre drasticamente il quantitativo dei nostri rifiuti domestici, basterebbe sfruttare in maniera adeguata una risorsa fondamentale, se non addirittura la più importante che abbiamo e senza la quale non potremmo vivere: l’acqua.

La sensibilità ambientale dipende (anche) dal corretto consumo dell’acqua

Molte persone si autoproclamano “paladine” dell’ambiente, vantandosi di differenziare correttamente i rifiuti e di stare attente agli sprechi. Ma nel momento in cui dici loro che, per poter essere realmente amiche dell’ambiente, dovrebbero dire addio all’acqua in bottiglia e bere esclusivamente quella del rubinetto, apriti cielo!

I dati, del resto, parlano chiaro, affermando che ancora oggi ben 6 italiani su 10 si mostrano ostili all’idea di adottare questa sana abitudine. Ma a cosa sono dovute tutte queste resistenze?

Molto spesso da una semplice questione di gusto, legata al fatto che l’acqua in bottiglia viene percepita come più buona e gradevole di quella del rubinetto.

Altre persone, invece, credono erroneamente che l’acqua del rubinetto sia meno sicura per la salute, quando in realtà, prima di essere immessa nell’acquedotto, viene sottoposta a controlli rigidissimi.

Per fortuna, gli erogatori di acqua si stanno diffondendo sempre di più non solo nelle case private, ma anche nei ristoranti, nelle mense pubbliche e nelle aziende.

Senza naturalmente dimenticarci delle classiche casette dell’acqua disseminate sul territorio: tutte soluzioni che risultano apprezzate soprattutto dai più giovani, sempre più consapevoli del grande valore di questa insostituibile risorsa.

Il problema, tuttavia, non è limitato al solo consumo d’acqua a scopo fisiologico.

La triste verità è che esistono settori che sprecano ogni anno tonnellate e tonnellate d’acqua, aggravando ulteriormente le problematiche ambientali preesistenti. Uno su tutti? L’edilizia.

L’edilizia è responsabile del 30% del consumo (o, per meglio dire, dello SPRECO!) di acqua in Europa.

Purtroppo molto spesso anche chi progetta e realizza case “in bioedilizia” non pensa a questo aspetto e quindi non prevede un sistema di recupero, filtraggio e riutilizzo delle acque piovane e grigie.

Le nostre case in paglia, invece, prevedono sempre un sistema di recupero delle acque piovane e delle acqua grigie, filtrate da un sistema di fitodepurazione (sono delle piante che depurano le acque senza l’utilizzo di agenti chimici o filtri meccanici).

sezione bioclimatica

L’acqua è un bene che sarà sempre più prezioso e raro, è necessario poterlo accumulare.

Alla base di quello che ti ho spiegato, pertanto, vi è un concetto importantissimo, vale a dire l’impiego di fonti rinnovabili. Questo è infatti lo snodo centrale dell’economia circolare, nonché il vero focus della sostenibilità in Italia.

Energia rinnovabile: il vero traguardo della sostenibilità ambientale

L’energia rinnovabile rappresenta il vero traguardo della sostenibilità ambientale. Parlo di “traguardo” non in senso stretto (il cammino da fare è ancora lungo!), bensì in senso lato, relativo al successo che questo importante concetto sta fortunatamente riscuotendo nelle persone.

Stando ai dati registrati dall’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, infatti, nel 2018 il 12,9% dell’energia elettrica prodotta è stata ricavata da fonti pulite, evitando di avvelenare l’atmosfera con la bellezza di 2 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2.

Si tratta di un dato che fa tirare un sospiro di sollievo, in quanto dimostra che le persone stanno diventando sempre più sensibili all’argomento. Del resto, così come molte aziende e grandi enti hanno abbracciato sistemi di transizione energetica, sempre più privati decidono d’investire nelle nostre case in paglia, ossia abitazioni che, oltre a essere costruite con materiali 100% naturali, possono sfruttare esclusivamente energia derivata dalle fonti rinnovabili e staccate dalla rete elettrica: off-grid

A tal proposito ti segnalo questo altro articolo sul tema: Indipendenza energetica: come ottenerla per la tua casa

Nei nostri progetti prevediamo le migliori tecnologie sostenibili per rendere i nostri committenti energeticamente indipendenti ma prima di tutto c’è un elemento più importante da tenere in considerazione, senza il quale non c’è tecnologia che tenga: l’involucro edilizio ad alta prestazione termica.

Per scoprire come facciamo a realizzarlo e quali vantaggi puoi ottenere, ho preparato un video di approfondimento di ben 50 minuti, che sei libero di visionare gratuitamente.

Una volta che ti sarai fatto un’idea di come fabbrichiamo le nostre case in paglia e dei sistemi energetici di cui ci serviamo, potrai contattarmi per una consulenza e iniziare a progettare la tua personale casa in paglia!

BIOEDILIZIA IN PAGLIA