Hai mai riflettuto sul rapporto che intercorre tra sostenibilità ambientale e alimentazione? Se è vero che siamo ciò che mangiamo allora è seriamente il caso di cambiare, diventando qualcosa di diverso.
Con questo intendo dire che il tema della sostenibilità ambientale è molto più vasto e articolato di quanto si possa immaginare: è una vera e propria tematica a 360°, che va a toccare tutti gli aspetti della nostra esistenza, alimentazione inclusa. (E, come ti spiegherò più avanti, anche un altro aspetto della vita altrettanto importante).
Prima di affrontare nel dettaglio il rapporto che intercorre tra sostenibilità ambientale e alimentazione, ovviamente dal punto di vista dell’Italia, ritengo opportuno soffermarmi a riflettere sulla questione climatica in senso stretto, analizzando la parabola ascendente compiuta da questa tematica, che è passata dall’essere una semplice “moda per soli ambientalisti” a un grave problema ormai avvertito da tutti.

Sostenibilità in Italia: quando è diventata un problema?
Se pensi a come stavano le cose soltanto qualche decennio fa, ti renderai conto anche tu che il tema della sostenibilità ambientale non solo non era minimamente avvertito, ma risultava pressoché sconosciuto a un gran numero di persone.
Da allora, fortunatamente, sono stati fatti passi da gigante. Secondo un’indagine condotta dal Gruppo Unipol, infatti, nel 2020 il 62% delle persone riteneva la sostenibilità un argomento molto sentito, contro il 29% che, al contrario, continuava a considerare questa tematica alla stregua di una moda passeggera (🤦♂️). Il restante 9%, infine, si manteneva indeciso.
Anche se personalmente mi sembra assurdo quel 29%, questi dati dimostrano chiaramente che la maggioranza delle persone ha ormai accettato l’esistenza di problemi ambientali in Italia e nel mondo, cogliendo la grande importanza del tema della sostenibilità e preoccupandosi in modo particolare di una questione specifica: il cambiamento climatico.
Tutti i giorni veniamo bombardati da immagini drammatiche, che mostrano quanto il clima stia letteralmente impazzendo su tutto il pianeta: caldo estremo, inondazioni, alluvioni e scioglimento dei ghiacciai sono purtroppo una triste realtà con la quale dobbiamo fare i conti.
Alla base di queste problematiche vi è infatti il clima impazzito che, attualmente, rappresenta la prima, vera emergenza globale. 76 italiani su 100 si sono infatti schierati con l’associazione “Fridays for Future”, i cui attivisti si battono da anni per sensibilizzare il mondo in merito alla tragica emergenza climatica in atto, causa dei principali problemi ambientali.
Del resto, anche il World Risk Report, stilato dal World economic forum, ha stabilito che il clima rappresenta la più grande minaccia che l’umanità dovrà fronteggiare nel prossimo decennio: una cosa che finora non era mai successa.
Alimentazione e sostenibilità ambientale: qual è il rapporto che le lega?
L’associazione ambientalista LifeGate, vero e proprio punto di riferimento nell’ambito della sostenibilità ambientale, ha osservato quanto quest’ultima altro non sia se non il frutto di una serie di scelte e azioni quotidiane, tra le quali rientrano ovviamente ciò che consumiamo e come ci alimentiamo.
Quest’ultimo punto, in particolare, è quello su cui si sono accesi i riflettori in questi ultimi anni. Mangiare, del resto, rappresenta l’azione quotidiana per eccellenza e, a seconda di come lo facciamo e di cosa usiamo per alimentarci, possiamo procurare al pianeta sia un impatto positivo, sia uno negativo. Detto in maniera più semplice: la sensibilità ambientale è un problema che dipende inevitabilmente anche dal cibo che mettiamo in tavola.
Nel 2018, per esempio, i dati hanno dimostrato che il 7,5% della superficie agricola europea risultava certificata per la coltivazione biologica o si stava evolvendo in quella direzione, con un aumento del 34% nel giro di soli sei anni. Sotto questo aspetto, oltretutto, noi italiani possiamo vantare un vero e proprio primato, in quanto nel nostro paese abbiamo ben 2 milioni di ettari di terreno coltivati biologicamente.
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Arrivare al 20% di terreno biologico, a livello europeo, significherebbe eliminare la bellezza di quasi 100 milioni di tonnellate di CO2 immesse nell’atmosfera: un vero record, nonché un autentico sospiro di benessere per l’intero pianeta!
Del resto, è doveroso sottolineare che molti italiani si sono appassionati al cibo biologico. Attualmente, si stima infatti che il 21% dei nostri connazionali consumi abitualmente alimenti bio e ben il 44% sia disposto a spendere qualcosina in più per acquistarlo al supermercato od ordinarlo al ristorante. Analogamente, il 29% degli italiani s’impegna a mangiare frutta e verdura a chilometro zero e ben un terzo ha smesso di mangiare carne o ne ha ridotto di molto il consumo.
Dall’alimentazione bio alla bioedilizia
Esattamente come il mangiare, anche l’abitare incide in maniera significativa sulle problematiche ambientali e di salute. Accanto all’interesse per il cibo bio, infatti, nel nostro paese si è registrato un avvicinamento sempre più significativo nei confronti della bioedilizia e delle case ecologiche.

Questo perché le persone che s’impegnano a mangiare sano, dimostrandosi così rispettose del proprio benessere e di quello del pianeta su cui vivono, ci tengono in egual misura a vivere in abitazioni costruite in maniera etica e sostenibile, con materiali non inquinanti e che non vadano a impattare negativamente sull’ambiente che ci circonda.
Questi materiali sono ovviamente quelli reperibili in natura, come ad esempio la paglia, il legno, la terra cruda e la calce naturale. Tutte materie prime che fanno riferimento all’edilizia vera, e non case con materiali artificiali che di sano e naturale non hanno assolutamente nulla.
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Vivere in una casa in paglia e legno, pertanto, si configura come la naturale prosecuzione dell’attenzione all’alimentazione e agli sprechi. Le case in paglia, infatti, non sprecano nulla e vengono fabbricate con materie prime naturali reperibili sul posto (quindi a chilometro zero), rigenerabili perché vegetali e nel pieno rispetto del benessere ambientale.
In questo video puoi vedere un breve riassunto del nostro sistema di progettazione e realizzazione:
Tutto questo per dire che, nel momento in cui decidi di vivere un’esistenza all’insegna della sostenibilità ambientale, dovresti farlo a 360°, scegliendo non solo di mangiare in modo sano, ma anche di abitare in una casa sana. E, per essere considerata tale, un’abitazione dovrebbe possedere due requisiti fondamentali:
- essere costruita con materiali il più possibile 100% naturali;
- garantire un’elevata efficienza energetica, evitando sprechi dannosi per il pianeta.
Anche quest’ultimo punto è molto importante in quanto, riprendendo il discorso dell’alimentazione, adottare uno stile di vita sano e biologico serve a poco, se poi continui a sprecare il cibo. Fortunatamente, già a partire dal 2020, l’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg ha registrato un netto calo dei volumi dello spreco alimentare che, per la prima volta in dieci anni, sono passati da 8,4 a 6,5 miliardi di euro.
Analogamente, vivere in una casa in paglia significa diminuire gli sprechi energetici, grazie a un perfetto isolamento termico ottenuto mediante isolanti naturali come ovviamente la paglia ma anche la terra cruda cioà l’argilla che, regolando in automatico i livelli di umidità, permettono di godere di un piacevole tepore in inverno e di un delizioso refrigerio in estate.
Ma questo è solo uno dei tanti aspetti positivi delle nostre case in paglia. Ecco perché, per spiegarteli tutti nel dettaglio, ho realizzato un video di approfondimento di 50 minuti, che sei libero di visionare gratuitamente, scoprendo così quanto sia importante vivere in una casa ecologica ai fini della sostenibilità ambientale. E, una volta che l’avrai visto, potrai contattarmi per una consulenza personalizzata!
About The Author: Michele Ricci
- BioArchitetto specializzato nelle costruzioni in legno e balle di paglia.
- Fondatore di CaseInPaglia.it
- Fondatore di Archética, studio di progettazione sostenibile.
- Vincitore del Premio BAM "Bio Arquitectura Mediteranea" a Barcellona.
- Medaglia di bronzo alle "Olimpiadi della Sostenibilità in edilizia"
- Curatore della rubrica "Architettura & Casa" della testata giornalistica CorriereDelConero.it
- Light-Designer
Vegan e surfista,
guardo e affronto le sfide del XXI secolo con una prospettiva rivolta alla progettazione sostenibile ed uno stile di vita etico
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